Il Presidente risponde a Saviotti

Sig. Saviotti,

Lei si rivolge ai consorziati con il termine “cari”, consapevole di non essere ricambiato da quell’enorme maggioranza di consorziati (circa 700.000 carati) che hanno votato per un Olgiata chiusa ed autogestita, mentre Lei ha assunto iniziative anche presso la Pubblica Amministrazione per ostacolare l’avveramento del desiderio di detta maggioranza. Ma è comprensibile, Lei ha in effetti un interesse contrario a quello dei consorziati, giacché risulta che neppure dimori in Olgiata e sia dedito a locazioni di numerosi parti della sua proprietà, mentre interesse dei consorziati è di abitare in un comprensorio unico in Europa, in cui il verde e le infrastrutture siano ben curate e di livello.

Lei continua a sciorinare tesi giuridiche inconsistenti – ma non si vuole annoiare i lettori con discussione su questi temi – dimenticandosi di aver già perso in primo grado l’impugnativa avverso la delibera assembleare del 2012, citando una sentenza della Corte d’Appello emessa con riferimento allo statuto abrogato, facendo riferimento alla necessità di impossibili voti all’unanimità che non sono richiesti dalle discipline statutarie e codicistiche. Purtroppo, dovremo aspettare oltre un decennio per avere una sentenza definitiva sui giudizi che ha intentato (se non cambiano i tempi della giustizia), con l’amarezza di spendere per le controversie legali danaro che viene sottratto ad altri scopi, anche se – magra consolazione – il Castello Olgiata a definizione delle controversie non potrà non essere condannato al rimborso di tutte le spese che il Consorzio sarà tenuto ad anticipare.

Intanto si risparmi di minacciare chi amministra il Consorzio, assumendo con termini peraltro impropri che ci saranno “oneri” (?) che i “responsabili” (?) dovranno sostenere, avendo caso mai cura di rivolgersi con il dovuto rispetto ai componenti del cda, tutti con rispettabili curricula, il cui onere e onore è solo quello di mettere gratuitamente a disposizione della comunità le proprie competenze.

Distinti saluti.

Giuseppe Bernardi n.q.

lettera saviotti-olgiata nostra