La zona residenziale denominata Olgiata è un comprensorio di 612 ettari percorso da oltre 30 chilometri di strade con circa 8000 residenti. Fa parte del Comune di Roma, XV ripartizione, ed è posto sulla via Cassia all’altezza del KM 19,500.
Il comprensorio ha acquisito l’attuale nome a partire dal 1566 anno in cui Alessandro Olgiati lo comperò da Paolo Giordano Orsini duca di Bracciano.
Il territorio su cui insiste l’Olgiata è strettamente legato alla via Cassia. Nel medioevo la Strada costituiva la principale arteria di collegamento tra Roma e la Francia tanto da prendere il nome di via franchigena o Francisca. Un pellegrino per giungere a Roma dal centro della Francia impiegava circa un mese. Conventi , monasteri ed osterie erano i punti di ristoro. Sono ancora pressoché integre L’osteria del Fosso e quella de la Storta, ultima tappa prima di Roma mentre L’osteria di Baccano era la penultima.
Per chi volesse saperne di più può consultare il bellissimo libro “Olgiata ieri&oggi” di Joseph Hunyady ed Attilio Pernigotti.
DALLE ORIGINI AI GIRONI NOSTRI
Cenni Storici
GLI ETRUSCHI - VI e V secolo a.C.
Il territorio dell’Olgiata faceva parte della potente città Etrusca di Veio. Nel periodo di massima espansione, VI e V secolo a.C. la città, fondata dai Villanoviani, si estendeva dalla riva destra del Tevere fino al mare, comprendente anche Gianicolo, Trastevere, Vaticano e Monte Mario. Tracce della civiltà Etrusca sono ancora visibili all’interno del comprensorio in cinque cunicoli sotterranei artificiali, lunghi complessivamente circa 3500 metri, scavati nel tufo per prosciugare i terreni a rischio di impaludamento.
I ROMANI - 396 a.C.
Nel 396 a.C. i Romani, con Furio Camillo, conquistano e distruggono Veio dopo un assedio durato dieci anni. Il territorio della città fu incorporato in quello di Roma e spartito fra la plebe in ragione di due ettari per ogni famiglia. Anche dopo la sua rifondazione romana Veio non torno più ad essere grande come in passato e la zona da urbana divenne rurale con gran numero di ville e fattorie romane.
I SECOLI BUI - 750 d.C.
Con le invasioni barbariche si perdono le tracce del territorio dell’Olgiata. Le prime notizie si hanno di nuovo nel 750 con Papa Zaccaria, che fondò cinque Domuscultae (colonie agricole) nella campagna romana, tra le quali quella di Galeria comprendente anche il territorio dell’Olgiata che nel 750 era dunque proprietà del Papa.
GLI ANNI MILLE
Nei secoli successivi il territorio dell’Olgiata appartenne a varie confraternite religiose ed infine ai monaci della potente abbazia di S. Paolo fuori le mura, possesso confermato da Gregorio VII con la bolla del 1081. Con successive donazioni l’abbazia di S. Paolo, favorevole al papato, arrivò a controllare gran parte dei territori alla destra del Tevere in contrapposizione all’abbazia di Farfa, favorevole all’Impero, che controllava i territori alla sinistra del fiume.
XIV e XVI SECOLO.
Prima con la lotta tra papato ed impero, successivamente con l’affermarsi delle famiglie baronali, il territorio a nord di Roma, Cesano, Bracciano, Anguillara, Isola, ecc, fu conteso tra papato e tre famiglie, spesso in lotta tra loro: Anguillara, Orsini, Colonna; Guelfe le prime due, ghibellina la terza. Con vicende alterne il territorio passò varie volte di mano restando alla fine di proprietà della famiglia Orsini.
GLI ORSINI - 1560
Nel 1560 Pio IV istituì a favore di Paolo Giordano Orsini il ducato di Bracciano includendovi tra gli altri, Cesano, Anguillara, Campagnano, Galeria, Trevignano, Scrofano, Monterano, Formello ed Isola. Pochi anni dopo dopo, nel 1567, il duca di Bracciano, oppresso dai debiti, vendette Isola al cardinale Alessandro Farnese, che da allora prese il nome Isola Farnese.
GLI OLGIATI - 1566
Nel 1476, la famiglia degli Olgiati, ricchi banchieri, si trasferirono da Milano a Roma perché coinvolti nella congiura ai danni di Galeazzo Sforza. Nel 1566, Alessandro Olgiati, che già aveva intermediato la vendita di Isola ai Farnese, comprò dal Duca Orsini le terre con le quali costituì la tenuta di 878 ettari che da lui prese il nome di Olgiata.
I CHIGI - 1744
Ma le fortune cambiano. Nel 1645 gli Olgiati, trovandosi a loro volta in difficoltà finanziarie, vendettero la tenuta ai baroni Franceschi di origine fiorentina. Le cose non andarono bene nemmeno per i Franceschi che, oberati dai debiti, furono costretti a mettere all’asta la tenuta, acquistata nel 1744 dal principe Agostino Chigi per 57 mila scudi.
GLI INCISA DELLA ROCCHETTA - 1932
L’Olgiata appartenne ai principi Chigi dal 1744 al 1930, anno in cui fu acquistata da Clarice Incisa Della Rocchetta, nata Della Gherardesca, dalla suocera Eleonora Incisa Della Rocchetta, nata Chigi. All’epoca l’Olgiata era completamente spoglia e disabitata. La nuova proprietà gestì direttamente la tenuta trasformandola in azienda modello. Furono impiantati i boschi, restaurato il casale, costruiti nuovi edifici. Il centro stalloni, noto come casa di Ribot, ospitò la razza Dormello Olgiata con cavalli leggendari come Ribot, Nearco, Braque. La Dormello Olgiata S.p.A. nacque nel 1932 dall’accordo tra Mario Incisa, marito di Clarice, e Federico Tesio.
LA SOCIETA' GENERALE IMMOBILIARE - FINE ANNI '50
La Società Generale Immobiliare. Alla fine degli anni cinquanta, tra la marchesa Clarice Incisa Della Rocchetta e la Società Generale Immobiliare venne costituita l’Olgiata Romana S.p.A allo scopo di lottizzare e urbanizzare il comprensorio. Nel 1973 L’Olgiata Romana SpA fu incorporata dalla Società Generale Immobiliare. Quest’ultima nel 1977 incorporò anche la Sogene SpA e mutò la denominazione in Società Generale Immobiliare Sogene.
LA CONVENZIONE E LA NASCITA DEL CONSORZIO - 1968
Il 9 dicembre 1968 fu stipulata la Convenzione di lottizzazione dell’Olgiata, sottoscritta dal Comune di Roma, dall’Olgiata Romana SpA e da Clarice Incisa della Rocchetta. La Convenzione di lottizzazione è scaduta nel dicembre del 2008, ma è stata prorogata dal Comune di Roma fino al 2020.
Nel 1968, poco prima della Convenzione, fu istituito l’attuale Consorzio Manutenzione e Servizi Olgiata che iniziò ad operare nel maggio 1969 e la cui scadenza è stata prorogata fino al 2100. Il comprensorio dell’Olgiata è privato e chiuso. La vigilanza degli accessi è controllata per statuto dal Consorzio, tramite un gruppo di guardie autorizzate dal Prefetto. In base all’art.11 del Piano Regolatore del Comune di Roma del 1965, confermato dall’art.45, comma 10 del nuovo PRG del febbraio 2008, “le strade principali e le infrastrutture non debbono essere trasferite al Comune”.