Un grave atto diffamatorio nei confronti dei membri del Consiglio di Amministrazione

Gentili consorziati

Siamo venuti a conoscenza di un gravissimo episodio di diffamazione – che si aggiunge ad una serie di manovre mistificatorie coltivate su alcuni social – che vede come parti lese gli attuali consiglieri di amministrazione e in particolare il Presidente.

E’ stata infatti scritta e sparsa voce tra numerosi consorziati la notizia, totalmente infondata, secondo la quali i consiglieri di amministrazione del Consorzio percepirebbero lauti compensi per la loro carica e addirittura che il Presidente sarebbe remunerato con un compenso di 10.000 euro mensili.

Il Consorzio deve smentire decisamente tale falsa e diffamatoria affermazione dato che nessun membro del Consiglio ha mai percepito alcunché per lo svolgimento del proprio incarico che è sempre stato prestato a titolo completamente gratuito.

Peraltro che la notizia sia totalmente infondata è agevolmente verificabile dalla lettura dei bilanci del Consorzio, dove alla voce 110 del conto consuntivo di ogni anno, oltre a non essere indicato nel prospetto numerico alcun importo quale emolumento per gli amministratori, è espressamente specificato nelle note esplicative che l’unico organo che percepisce un compenso per l’attività svolta è il collegio sindacale mentre i membri del consiglio di amministrazione svolgono l’incarico a titolo gratuito.

Che i diffamatori e manipolatori della realtà diffondano notizie contrarie ai documenti ufficiali è inoltre dimostrato inoltre dall’assenza di qualsivoglia delibera assembleare che avrebbe dovuto attribuire i supposti compensi. E’ noto invece, probabilmente anche a chi diffama e manipola, che l’attività di consigliere viene svolta non certo per profitto personale, di cui i consiglieri attuali, tutti stimati ed affermati manager e professionisti non hanno alcun bisogno, ma unicamente per spirito di servizio, dedizione all’Olgiata e alla sua comunità.

I Consiglieri procederanno attraverso le vie legali contro gli autori di questa falsa notizia – evidentemente fatta circolare al solo scopo di screditarli presso la pubblica opinione dei Consorziati in vista della prossima assemblea – in sede civile e penale per la grave diffamazione subita.