Smentita dell’Avvocato di Paula Morandi Treu

“Il difensore della Dott.ssa Paula Morandi Treu e dell’Ammiraglio Paolo Treu, ci chiede di pubblicare sul nostro sito il testo di “smentita” già pubblicato sul quotidiano Il Messaggero.

Accogliamo di buon grado questa richiesta, augurando all’ammiraglio Paolo Treu ed a Paula Treu – conosciuta ed apprezzata dagli Olgiatini per il Suo lodevole impegno sociale e le molteplici iniziative benefiche- di poter al più presto dimenticare il triste e immeritato momento che stanno vivendo.

Il Presidente

“Riceviamo mandato dal Dott. Paolo Treu e dalla Dott.ssa Paola Morandi, impregiudicato ogni loro diritto nelle rispettive sedi giudiziarie competenti, per denunciare una gravissima e pregiudizievole diffamazione a mezzo stampa dagli stessi subita a seguito della pubblicazione dell’odierno articolo recante la firma di Marco Carta.

A tal riguardo osserviamo, in primo luogo, una superficiale ed erronea descrizione dei fatti, in particolare nell’aggettivazione enfatica “finta” attribuita alla cecità della imputata e nell’ insincero e grossolano riferimento ad un dato investigativo secondo il quale la condizione di cecità assoluta risulterebbe incompatibile con la possibilità di muoversi liberamente lungo la pubblica via e nei mercati rionali, circostanze al contrario da affermare come apprezzabilmente esperibili.

Nell’udienza dibattimentale tenutasi ieri dinanzi al Tribunale di Roma, sezione decima penale, il Presidente dell’unione italiana ciechi, escusso quale teste, dato del tutto volutamente sottaciuto in spregio ad un autentico diritto di cronaca nell’articolo de quo, ha in particolare dichiarato di muoversi liberamente senza accompagnatore in posti affollati quali la stazione ferroviaria di Bologna.

Assume connotati di maggiore gravità, denotando l’utilizzo di fonti informative inaffidabili:

a)la dolosa omissione dichiarativa delle attuali emergenze istruttorie secondo le quali la revoca del beneficio già accordato dall’INPS alla imputata è stata ripristinata dal Giudice civile (R.G. n. 4390/16 – Seconda sezione lavoro, Giudice Dott.ssa Colli Antonianna) il quale, a seguito di approfondite indagini tecniche, ha confermato la patologia della Dott.ssa Morandi condannando l’Istituto, ad oggi ancora inadempiente nonostante l’esecutività del giudicato, alla corresponsione di quanto dovuto alla invalida.

b)la dolosa omissione dichiarativa delle attuali emergenze istruttorie secondo le quali la imputazione riportata nell’articolo risulta contraddetta dagli stessi medici dell’Istituto che hanno confermato nelle deposizioni testimoniali assunte, la piena conformità della documentazione medica loro offerta dalla periziata e dichiarata fraudolenta nella imputazione.

In definitiva, l’articolo in questione, non riportando meramente il fatto suscettibile di eventuale pubblico interesse ma in quanto proteso univocamente, per fini sensazionalistici, ad insinuare discredito all’onore ed alla reputazione dei soggetti coinvolti nominativamente, valutato l’intero testo alla luce del suo significato complessivo, assume inconfutabili connotati diffamatori, nella loro forma aggravata.

Ciò maggiormente rileva, costituendo fonte di rilevantissimi danni subiti, in relazione al coniuge dell’imputata, alto ufficiale della istituzione militare della Marina, medaglia d’oro al merito e soggetto di specchiatissima ed illibata condotta, immotivatamente coinvolto nell’articolo, con possibili ripercussioni nella meritevole carriera in corso.

Per l’effetto, individuando responsabilità concorrenti dell’autore dell’articolo, del direttore della testata, il quale ha omesso i necessari controlli impeditivi alla commissione di reati con il mezzo della pubblicazione, nonché dell’editore, con le premesse riserve ad agire in sede penale e civile, invitiamo alla immediata smentita ed alla immediata cancellazione dagli archivi della pubblicazione lesiva.

Distinti saluti.

Avv. Pierluigi Galella Avv. Maria Rosaria Galella