Replica del cda al commento della castello olgiata

Gentili Consorziati,

la “difesa del Castello Olgiata s.s.” ha ritenuto di far circolare un commento al comunicato del Consorzio con il quale si è data notizia della recente sentenza n. 3944 dell’8 giugno 2022 con cui la Corte d’appello di Roma ha dichiarato inammissibile il gravame proposto dalla stessa Castello Olgiata s.s. avverso la sentenza del Tribunale di Roma n. 18216/2016, che aveva rigettato l’impugnazione della delibera del 1° dicembre 2012 di modificazione dello statuto consortile.

Come di consueto, tale commento mistifica il contenuto sia del comunicato consortile che della sentenza.

Per quanto concerne il comunicato consortile, il commento della “difesa del Castello Olgiata s.s.” tende infatti a sminuire la portata della decisione della Corte d’appello, facendo credere che si tratti di un mero incidente di percorso, facilmente ovviabile con l’impugnazione in Cassazione che invece, come già evidenziato, non si ritiene possa avere alcuna concreta e seria possibilità di essere accolta.

Non può dunque che essere confermata in questa sede l’intangibilità e piena validità, non più in discussione in sede giudiziale, delle modifiche statutarie apportate dalla delibera del 1° dicembre 2012.

Per quanto concerne invece la sentenza, il commento in questione è stato redatto in modo da far intendere, a chi non legga per esteso la sentenza di appello, che quest’ultima abbia fatto riferimento alla sentenza del TAR Lazio n. 5281/2022 che ha respinto il ricorso del Consorzio Olgiata avverso il provvedimento della Regione Lazio di diniego del riconoscimento della personalità giuridica del Consorzio. Così non è, ovviamente, trattandosi di questioni del tutto diverse tra loro.

L’unica conseguenza giuridica che deriva dalla sentenza del TAR Lazio è che il Consorzio, almeno per ora – intendendo il Consorzio intraprendere ogni idonea iniziativa per ottenere tale riconoscimento – resta un’associazione non riconosciuta, regolata dal proprio statuto (che ha sino ad oggi superato ogni impugnazione) e, per quanto in esso non previsto, dal codice civile.

Pubblichiamo, inoltre, di seguito la diffida al Comune di Roma con la quale il Castello Olgiata ha chiesto al Comune l’acquisizione di tutte le infrastrutture del comprensorio, manifestando inequivocabilmente che si sta “attivando” nelle sedi istituzionali per un Olgiata aperta contro la volontà della quasi totalità degli Olgiatini.

Il cda

diffida di Castello Olgiata a Roma Capitale del 12-10-2021