Replica avv. Costi alla nota ricevuta dal Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma

Gentili Consorziati,

riteniamo che risponda al nostro dovere di informazione nei vostri confronti portarvi a conoscenza del contenuto della PEC ricevuta dall’avv. Costi, per conto del consorziato Fiorenzo Saturni, in replica alla nota prot. QC 2008/24, ricevuta dal Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma, di cui Vi abbiamo dato notizia nel precedente comunicato.

L’avv. Costi sostiene che le opere e le infrastrutture sono da ritenersi di proprietà di Roma Capitale e che il comprensorio privato non può ritenersi più chiuso a far data dalla scadenza della convenzione, ovvero dall’8.12.2008, sì che ancora una volta sollecita anche il Consorzio a effettuare la loro consegna per renderle accessibili al pubblico accesso.

Questa interpretazione, come più volte ribadito, non ha alcun fondamento giuridico per il dettato di elementari regole e principi giuridici: le infrastrutture (in primis le strade) sono attualmente di proprietà del Consorzio, che le ha acquisite a titolo gratuito con atto notarile di transazione del 2016, atto che in quanto regolarmente trascritto presso la Conservatoria dei registri immobiliare è opponibile ai terzi, compreso il Comune di Roma. Quanto precede è stato riconosciuto da Risorse per Roma incaricata dal Comune delle valutazioni, che ne ha dato atto nella relazione acquisita agli atti del procedimento amministrativo. Il Comune quindi, in base alla convenzione, avrebbe il diritto di chiederne il trasferimento in proprietà e la conseguente consegna, ma il Comune, attualmente non proprietario, non ha richiesto né il detto trasferimento né tanto meno la consegna. Il Consorzio, intanto, prosegue la trattativa con il Comune per ottenere dallo stesso la rinuncia ad esercitare il potere (discrezionale) di richiederne il trasferimento previsto dalla Convenzione: il Comune si è dichiarato disponibile chiedendo in contropartita l’equivalente del valore degli oneri concessori a scomputo dei quali è stata effettuata l’urbanizzazione dal Lottizzatore del 1968.

Quanto al collaudo delle strade cui fa riferimento l’avv. Costi, non v’è dubbio che esso sia avvenuto e ha riscontrato la conformità delle strade ai dettati previsti dalla convenzione del 1968 (in altri termini il Lottizzatore ha adempiuto agli obblighi assunti realizzando le opere come convenuto). Tuttavia, le strade, a distanza di oltre 50 anni, non hanno le caratteristiche per divenire strade pubbliche, come implicitamente riconosciuto dall’Ufficio Patrimonio, senza dire che non sussiste alcun interesse pubblico all’acquisizione giacché si tratta di strade che servono solo le abitazioni dei consorziati.

Il Cda, ovviamente, – come ripetutamente ha manifestato di volere la quasi totalità dei consorziati anche nel corso delle assemblee – proseguirà nella trattativa con il Comune  al fine di mantenere il Comprensorio privato chiuso ed autogestito, e rileva da ultimo, che lo statuto consortile prevede che l’assemblea straordinaria decida a maggioranza sulla stipula di accordi con le Pubbliche amministrazioni, senza alcuna necessità che sussista una volontà unanime dei consorziati, come pure del tutto infondatamente sostiene l’avv. Costi nell’interesse del sig. Saturni.

 

Alleghiamo copia della comunicazione ricevuta dall’avv. Costi.

Invito Saturni – Consorzio Olgiata e Comune di Roma 18.1.2024

Roma, 22 gennaio 2024

Cordiali saluti

Il direttore

dott. Valerio Pagano