E’ questo il senso dell’ultimo libro del cinico e polemico opinionista televisivo che però chi lo conosce bene definisce un fine intellettuale. E i suoi libri ne sono la prova.
Giampiero Mughini nasce a Catania e, laureatosi, abbraccia il giornalismo trasferendosi a Roma nel 1970. Dopo avere militato per venti anni nella sinistra, negli anni ottanta decide di separarsene in modo clamoroso e molto schietto scrivendo un pamphlet dal titolo”Compagni Addio“. Il suo impegno giornalistico e di scrittore continua però immutato nel tempo.
Eclettico, camaleontico, provocatorio e dissacrante nelle sue esternazioni, abita a Monteverde in una casa che i suoi amici hanno definito “Il Mugenheim“, piena com’è di manifesti del primo novecento e oggetti di design contemporaneo. E’ in questo scenario che ha scritto “La stanza dei libri. Come vivere felici senza Facebook, Instagram e followers“.
Per la generazione di Giampiero Mughini, che ha vissuto in prima linea gli anni della contestazione, i libri non erano semplicemente libri: erano l’obiettivo e lo stemma della vita stessa. E nelle biblioteche di quei ragazzi, pareti coperte di policromi dorsi Einaudi, era racchiusa la loro identità. Così è stato per Mughini, che per i libri ha sempre nutrito una passione smodata e che ora rifiuta il sapere liquido che scorre incessantemente sui nostri schermi. Come può una fruizione bulimica di nozioni comunicate a gran velocità e con grandi semplificazioni sostituire il rapporto profondo e riflessivo con testi accuratamente scelti, che vivono per molto tempo tra le nostre mani e che diventano parte di noi?
E’ quello che spiegherà venerdì 11 novembre al Golf Club Olgiata. L’appuntamento è alle 18.30.