Manutenzione dei boschi del Consorzio

beautiful green forest

Gentili Consorziati,

il Consorzio, di concerto con l’agronomo dott. Satta, sta attuando alcuni interventi di salvaguardia delle arre boschive all’interno del Comprensorio in merito ai quali riteniamo opportuno darvi le seguenti informazioni.

Le dimensioni dell’intervento. Le aree del comprensorio classificate come boschive nel catasto terreni ammontano a circa 28 ettari di cui circa 11 appartenenti al Consorzio, 13,5 al Comune di Roma e 3,5 a privati. Gli attuali interventi sulle aree boschive di proprietà del Consorzio riguardano 2,9 ettari pari a circa il 10% della totale superfice boschiva del Consorzio.

I boschi lasciati al degrado. Indipendentemente dalla proprietà, i boschi giacciono in uno stato di assoluto degrado dovuto a 40 anni di abbandono.  Quella che a prima vista può sembrare una cortina di verde si rivela essere formata da piante morte, malate e destinate a cadere o già cadute, e da piante esili ed anormalmente alte, molte piegate a 90 gradi.  Il tutto è ricoperto da un sudario di edere imponenti e da un mix di rovi e cespugli che soffocano le piante sane e rendono il bosco impraticabile ovvero non fruibile dai residenti. A questo proposito è opportuno ricordare che l’Olgiata è un comprensorio residenziale e non una riserva naturale.

Il fungo distrugge le querce. La moria degli alberi è grave e destinata ad aggravarsi. La causa, oltre al degrado, è dovuta ad un elemento patogeno, il Cancro Carbonioso, che attacca le querce con virulenza. Da una perizia fatta dal prof. Alberto Minelli del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro Alimentari dell’Università di Bologna risulta che “gli ultimi campioni di quercia infetta, mi danno la positività sul connubio, oserei dire simbiosi, tra fungo e batteriosi. Fatto questo che sta mietendo moltissime vittime nel vostro patrimonio arboreo. Il fenomeno, prima localizzato si sta diffondendo su tutto il consorzio. Ancora non si hanno segnalazioni di malattie di questo tipo, con la medesima virulenza, su querce in Europa”. La proliferazione di arbusti ed erbe infestanti alla base della pianta facilita lo sviluppo del fungo.

Salvaguardare i boschi. Per mantenere il patrimonio boschivo esistente ed evitarne il progressivo peggioramento, il Consorzio ha attivato un programma di salvaguardia, autorizzato dagli enti competenti, con la trasformazione a fustaia dei boschi cedui. In altre situazioni ambientali la trasformazione comporterebbe anche il diradamento delle piante sane per lasciare spazio di crescita a quelle più promettenti. Per i nostri boschi fortunatamente il diradamento non si è reso necessario, ma è stato sufficiente tagliare le piante morte, quelle malate a rischio di caduta e togliere quelle già cadute per creare lo spazio di crescita alle residue piante sane, tra le quali centinaia di piccoli alberi che in difetto non avrebbero avuto possibilità di sopravvivere. Tali lavori sono terminati il 31 marzo, pertanto compatibilmente con le esigenze di nidificazione, nonostante la normativa permetta gli interventi fino al 30 aprile.

Il sottobosco. Gli interventi di salvaguardia sono gestiti sulla base del regolamento regionale n.7 del 18/04/2005 “Norme in materia di gestione delle risorse forestali”. Questi interventi, necessariamente intensivi, dopo decenni di incuria richiedono l’intervento di macchinari di grandi dimensioni per il taglio, il trasporto e la ripulitura del terreno, anche ai fini antincendio, della ramaglia residua e la riduzione a cippato delle parti più piccole come prevede la normativa.  Quando gli interventi riguardano l’intera superfice del bosco in quanto il degrado non è localizzato in alcune parti ma copre tutta la superfice è impossibile, anche se con rammarico, salvaguardare il sottobosco che comunque in poco tempo si riforma mentre una quercia non curata e lasciata morire impiega almeno 30 anni per essere sostituita. Può essere a questo proposito emblematica la ripulitura del Fosso lungo la strada H che ha messo in luce 5 querce monumentali, prima invisibili in quanto ricoperte da edere ed infestanti che dalla base si insinuavano tra i loro rami compromettendo i rami più bassi seccandoli.

L’incontro con i Consorziati. Domenica scorsa sulla piattaforma Zoom si è tenuto un incontro, organizzato dalla Pro Olgiata, su quanto in oggetto. Erano presenti oltre al Consigliere Roberto Bianchini e al nostro agronomo, dott. Pietro Satta, diversi Consorziati tra cui alcuni esperti in materia forestale. Con l’occasione il consigliere Bianchini ha potuto chiarire ai presenti che l’intervento riguarda solo un decimo della superficie boschiva presente all’interno dell’Olgiata ed ha invitato gli interessati ad un successivo incontro per approfondire le tematiche ambientali cui tutti siamo interessati, invito accolto con gradimento da parte dei presenti.