Cari consorziati

Il consorzio sta procedendo a realizzare le opere deliberate dall’ ultima Assemblea : il piano sicurezza e il terzo varco.

I lavori avanzano con ritmo sostenuto, gli scavi per posare i collegamenti tra i sensori del Piano sicurezza sono terminati e nei prossimi giorni si comincerà ad alzare i pali di sostegno e ad installare telecamere e radar; il progetto esecutivo per il terzo varco è stato completato e è stato sottoposto all’esame del Comune per le autorizzazioni necessarie.

Il fabbisogno di liquidità (cassa) del Consorzio va di pari passo con i lavori.

Non è giusto e corretto che i lavori corrano il rischio di un rallentamento , con danno per la comunità, a causa della cattiva abitudine di alcuni consorziati, di non pagare o pagare in ritardo le quote.

Vi è noto che il Consorzio ha accumulato crediti nei confronti di consorziati per oltre un milione di euro, come più volte evidenziato in Assemblea di Bilancio.

Il legale del Consorzio avvia metodicamente i decreti ingiuntivi di pagamento cui spesso seguono i pignoramenti delle abitazioni con oneri per spese legali non indifferenti per gli esecutati.

Nonostante l’attenzione nell’opera di recupero dei crediti, negli ultimi due anni 2016 e 2017 le quote non pagate ammontano a circa 700.000 euro.

Poiché riteniamo che in maggioranza si tratti di dimenticanza o semplice ritardo Vi informiamo che procederemo a solleciti anche verbali, attraverso un nostro incaricato, nei confronti di tutti coloro che risultano non avere pagato le quote del 2016 e 2017.

Salva l’iniziativa, per la quale chiederemo autorizzazione alla competente Autority della Privacy, di pubblicare nel sito ed in altri luoghi accessibili ai consorziati, l’elenco dei consorziati che non hanno provveduto ai pagamenti.

Vi invitiamo pertanto a collaborare con il Consiglio di Amministrazione per la soluzione di tale problematica, che riguarda tutta la comunità ed una corretta gestione delle finanze.

Grazie

Il Consiglio di Amministrazione

Ps preghiamo tutti coloro che riceveranno le telefonate di sollecito, di considerarle come non avvenute, nel caso avessero già saldato il dovuto, tenendo conto dei tempi di registrazione che possono essere più lunghi del previsto.