Gentili Consorziati,
risulta agli Uffici del Consorzio che il sig. Cariello ha inviato ai Consorziati suoi clienti un messaggio whatsapp corredato di documenti che ha ritenuto di poter divulgare nonostante vi fosse scritto chiaramente che si trattava di INFORMAZIONI STRETTAMENTE CONFIDENZIALI e che “l’invio di questa e-mail è destinato solo ad uso personale o a enti sopra nominati e potrebbe contenere informazioni riservate, coperte da segreto professionale, e non soggette a divulgazione ai sensi di legge.”
Tralasciando questo particolare, per il quale in Consorzio agirà nei confronti del sig. Cariello nelle sedi competenti, ritengo necessario riportare la questione nei corretti termini.
Il sig. Cariello ritiene erroneamente che la mera tolleranza degli Uffici, protrattasi per un lungo periodo, che gli ha consentito di utilizzare uno spazio di proprietà del Consorzio per la gestione di proprie apparecchiature, gli abbia fatto acquisire un diritto. La tolleranza non fa acquisire diritti e comunque essa è peraltro cessata oltre un anno e mezzo fa, quando in un incontro è stato spiegato al Sig. Cariello che vi erano gravi difficoltà legali a mantenere il “sistema” da Lui creato e che inoltre non era ammissibile che venisse svolto dal nostro corpo di Vigilanza anziché da suoi impiegati buona parte del lavoro per il quale egli riceve compensi dai Consorziati. Sono pervenute numerose proteste al Consorzio per questo aspetto, ovvero per lo sfruttamento di spazi e risorse del Consorzio da parte di un soggetto che svolge lavori e guadagna in proprio.
Il sig. Cariello, ignorando gli avvisi ricevuti dal Consorzio, anziché organizzarsi portando fuori dagli spazi consortili le attrezzature e utilizzando personale proprio e non quello pagato dal Consorzio e cioè da tutti i consorziati anche quelli che non hanno alcun rapporto con Lui, si rivolge ai Consorziati suoi clienti lamentando …. disguidi.
In realtà i disguidi nei confronti dei Consorziati che egli lamenta e che pretende di far discendere da una mia decisione derivano dalla sua mancata organizzazione alternativa nei tempi che gli sono stati concessi (peraltro allungati anche di diversi giorni per problematiche che conosce da anni e che da tempo avrebbe dovuto risolvere ).
Il Consorzio non sta agendo contro il sig. Cariello (come egli vorrebbe far intendere) ma sta solamente adeguandosi alla legge, tutelando anche gli interessi di tutti i Consorziati che pagano lo stipendio delle GPG, le quali non possono e non devono essere impiegate in attività che non gli competono in favore di un terzo che è ben pagato per il servizio che deve svolgere.
L’attività del sig. Cariello può dunque continuare alla stregua di quella che svolgono altre ditte che gestiscono gli impianti di allarme all’interno del Comprensorio, ovvero gestendola in locali di sua proprietà e utilizzando propri dipendenti.
Cordiali saluti
Il direttore
dott. Valerio Pagano