Gentili Consorziati,
il cda ha intensamente lavorato in questi anni per la soluzione dei rapporti con il Comune di Roma relativi agli effetti finali della Convenzione del 1968, trattando i profili giuridici della Convenzione e quelli fattuali: in concreto da 52 anni siamo un comprensorio privato chiuso autogestito e non c’è motivo politico, sociale o giuridico che giustifichi una modifica di tale realtà. Il Cda si è quindi confrontato costruttivamente con i tecnici dell’Amministrazione Capitolina, il XV Municipio, il Gabinetto della Sindaca Raggi, l’Assessore all’Urbanistica e da ultimo con la Commissione Centrale Urbanistica Capitolina. Riteniamo molto vicina la soluzione positiva da tutti noi auspicata e cioè quella di rimanere nel detto stato di fatto in cui ci troviamo per tutta la durata del Consorzio (2100). Occorre far pervenire (entro la seconda settimana di settembre) agli Organi politici (e tecnici) Capitolini, ai fini di una deliberazione amministrativa -che ribadiamo razionalmente non potrà che essere positiva- l’espressione della volontà della maggioranza dei consorziati di continuare a vivere in un comprensorio privato chiuso autogestito dal Consorzio.
Vi è anche la necessità di smentire presso l’Amministrazione Capitolina voci, contrarie al vero, secondo cui la maggioranza dei consorziati sarebbe contraria a che il comprensorio rimanga nello status quo.
Come precisato nella dichiarazione allegata ogni decisione relativamente ad eventuali oneri conseguenti alla deliberazione dell’Amministrazione non potrà che essere assunta nei modi e forme stabiliti dallo Statuto consortile.
Alleghiamo, pertanto, il testo di una dichiarazione che vorrete far pervenire sottoscritta agli uffici del consorzio. Siamo certi della vostra attenta collaborazione.
Il Presidente del cda