In data 10 gennaio 2021, Castello Olgiata società semplice (Saviotti) e i signori Fiorenzo Saturni, Enrico Colussi, Zago Pamela Lucia, Fabrizio Bresciani (portatori di un esiguo numero di carati e benché alcuni di essi ricorrenti già incorsi in morosità), hanno notificato un ricorso al Tribunale di Roma chiedendo la revoca dalla carica del Presidente del Consiglio di Amministrazione, avv. Giuseppe Bernardi e dell’intero Consiglio di Amministrazione.
Il ricorso si fonda su lamentele già poste a fondamento di altri giudizi non conclusi, e si presenta inammissibile – oltre che per detto motivo – per l’inapplicabilità al Consorzio della procedura di revoca intrapresa e per banali violazioni del codice di procedura civile.
Le censure mosse nel merito sono inoltre del tutto inconsistenti.
L’iniziativa segue ad altre iniziative di alcuni dei ricorrenti che prefigurano un accanimento giudiziario (come si farà accertare nelle sedi competenti) e a manifeste opposizioni – inoltrate direttamente al Comune – ad una decisione politica-amministrativa che lasci l’Olgiata nello status quo con rinuncia dell’Amministrazione Comunale all’acquisizione delle infrastrutture.
Sicché l’iniziativa giudiziaria della revoca potrebbe anche essere interpretata come diretta ad ostacolare l’operato del Consiglio di Amministrazione nei confronti del Comune di Roma, creando una parvenza di delegittimazione dell’attuale Consiglio di Amministrazione.
Tale interpretazione è rafforzata dal fatto che i legali che hanno proposto l’azione non possono non sapere che una pronuncia arriverebbe dopo la scadenza dell’attuale Consiglio di Amministrazione, e quindi inutilmente, salvo l’aggravio di spese legali per tutta la comunità.
L’iniziativa, inoltre, ignora volutamente che ben il 70% dei consorziati si è espresso favorevolmente all’operato del Consiglio di Amministrazione, finalizzato ad ottenere che il Comune consenta al comprensorio di rimane chiuso ed autogestito.
Il Consiglio di Amministrazione del consorzio, per nulla intimidito, proseguirà nell’azione con il Comune di Roma, e continuerà ad adoperarsi per il rispetto della Convenzione e dello statuto al fine di proteggere il comprensorio dalla speculazione edilizia e dall’utilizzo dei terreni per attività aperte a tutti con grave danno per la quiete e la sicurezza dei consorziati.
Il Consiglio di Amministrazione ha già dato mandato ad un prestigioso studio legale per intraprendere contro i ricorrenti un’azione legale intesa ad ottenere un ingente risarcimento dei danni sia per tutelare l’immagine del Consorzio e dei singoli consiglieri , sia per tutelare – a termini di statuto – gli interessi dei singoli consorziati nel caso in cui tale temeraria azione (insieme alle precedenti) dovesse ritardare e/o ostacolare una decisione favorevole del Comune di Roma , così prolungando una situazione di incertezza che inciderebbe negativamente sul valore degli immobili di tutti i proprietari del comprensorio.
il ricorso viene pubblicato nell’area riservata del sito. Saranno pubblicate a breve anche le memorie difensive.
il Consiglio di Amministrazione